mercoledì 23 maggio 2007

Vivo in mezzo a due chiappe

Apro le pagine virtuali di Repubblica. E leggo che nel mondo ci sono i preti che circuiscono, insidiano, violano, INCULANO i bambini.
In questi giorni a Napoli probabilmente li scopano nella monnezza.
Mentre Prodi e la politica bofonchiano deliri fantapolitici asimov-iani su fondazioni partitiche che coinvolgerebbero galassie prima d'ora incommensurabili. I cittadini non credono più al Babau e le solite notizie di second'ordine. Morti e guerre e altre sodomie. Tzè.
Sono cronache marziane.

La vera notizia è che in questa vita ti può capitare di trovarti nel buco del culo del mondo.
Che, non lo sospettavate, è un bel posto. E che in alcuni di quei fori anali che ti piace tanto frequentare non sei stato l'unico a rifugiarti. C'è una persona che ne conosce perfettamente il calore e il morbido avviluppamento e che hai incontrato mentre come mosche sul miele cercavate una fuga precipitando su una (illusoria) cena a scrocco.

Il taglio delle palpebre si schiude raramente. Dalla luminosità e dalla trasparenza intuisco che c'è del verde là in mezzo. Ciò che unisce questo mistero a due affilate caviglie ergonomiche stuzzica la mia fantasia, ma può passare al momento in secondo piano.

Jazz Club di Katowice e Oparach Absurtu di Varsavia.
Allora non erano un sogno.
Stupefatto, mi massaggio la chiappa destra.
Estatico.

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