venerdì 21 dicembre 2007

Auguri dal profondo...









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venerdì 23 novembre 2007

PDL: partito dei lobotomizzati



Ma che meraviglia. Credo dopo questo numero di alta scuola critica e dialettica la Armeni possa lasciare tranquillamente posto a uno stagista e iscriversi alle liste di collocamento.
Il pelato è ancora l'uomo più potente d'Italia. Sarà entrato in La7 distribuendo drink card per il Millionaire.
E vuoi che qualucuno in Italia perda l'occasione di fare un pompino alla persona giusta?

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sabato 27 ottobre 2007

Desert Nights


Thanx to Tano.

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domenica 14 ottobre 2007

Teste di radio

In giro per l'etere i commentatori si stanno bagnando al solo pensiero di commentare il nuovo album dei Radiohead.
Devo dire che la cosa mi provoca la solita acidità di stomaco.
Mah. Son quasi più contento del nuovo disco dei Kula Shaker.

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sabato 13 ottobre 2007

De amicitia

Credo che nell'armadio di ogni duratura amicizia ci siano scheletri di un tacito disprezzo.
Nulla di male eh...

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venerdì 12 ottobre 2007

C'eravamo: Fassino e Rutelli all’Environment Park di Torino



I due si fanno un giro con motorini a idrogeno. Fassino investe un collega perdendo il controllo del mezzo.
Ripreso e mandato quasi in tempo reale. Prima dei media tradizionali. Potere della rete.

Thanx to Max Schiro.

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Gli affari sono affari

L'annuncio online di una 25enne che si definisce "bellissima e superficiale"
La risposta di un uomo d'affari: "Sei un bene che si svaluta, sarebbe meglio affittarti"
New York, donna cerca marito ricco.
Banchiere rifiuta: è un pessimo affare.
http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/esteri/craigslist-cerca-marito/craigslist-cerca-marito/craigslist-cerca-marito.html

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Il segreto in una polaroid

Oggi mi è stata inavvertitamente scattata una foto in polaroid.
Non la allego perchè, ovviamente, fa spavento.
Però osservarla mi ha fatto capire perchè la tecnologia analogica non morirà mai.
Perchè minuto dopo minuto la mia foto nasce, muta e invecchia.
Nasce dal buio di una pancia di plastica (tanta) e metallo (poco), si emoziona di rosso al contatto della luce.
Un giorno avrà sul volto il viraggio ambrato del tempo.
Insomma, la mia fotografia sta vivendo insieme me.

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lunedì 1 ottobre 2007

KEN VAN SICKLE


Memoire de Paris.
http://www.photographicnyc.com/vansickle/paris/kenmain.html
Merci to Clickblog.

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lunedì 24 settembre 2007

Disagio vero



Thanx to Rick.

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sabato 22 settembre 2007

Ten years after

Nella mia personale playlist (top 5) delle qualità che un vero uomo dovrebbe avere c'è la leggerezza.
Ammetto che se sapessi sempre vivere la vita come il viaggio di una foglia in balia della corrente della natura, delle stagioni e delle possibilità avrei risparmiato ia me e agli altri un bel po' di paturnie.
Credo che a conti dei fatti il cervello sia il più grosso limite umano.
Con tutte le sue degeneranti facoltà.
Consapevolezza, senso del sè, coerenza, paura della morte, bisogno di autorealizzazione.
Malattie, cancri esistenziali che ci costringono all'unicità e ci allontanano dalla molteplicità di una vita pienamente vissuta nel tentativo di raggiungere quante più esistenze possibili nel breve tempo possibile a noi concesso.

Fatto sta che chiudendo gli occhi Brivido ha spalancato le sue ali e volteggiato nella serata spinto da forze casuali, incrociando i destini, i punti di partenza, di arrivo e di ri-partenza, di amici, conosciuti, ex-conosciuti.

Francesco. Ultime traccie: 10 anni fa. Appesantito, modesto e sincero, lo sguardo accattivante di un tempo è sfociato in un pensiero nostalgico, dietro al bancone del suo bar, mi racconta le storie di compagni di viaggio di una delle mie precedenti identità.
Ora ha un bebé.

Si riscopre che comunque andrà i conti finali si faranno col culo sfondato su uno sgabello, calice mezzo pieno o mezzo vuoto, e comunque andrà questa cazzo di vita in trincea, ci guarderemo così. Sforzandoci di rivedere nell'altro gli anni magnifici, sfiorando con le parole le fatiche, gli amori, il lavoro, gli anni - pesanti - dell'altro.

Tre occasionali splendidi sguardi puntati mi confermano che Brivido ai massimi livelli è sempre uno spettacolo.

"Non ti conosco, ma la tua è stata la più incredibile uscita da un bar che io abbia mai visto".

Uno sconosciuto.

Beh. Onoratissimo.

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sabato 8 settembre 2007

Ascolti ravvicinati del terzo tipo.

Chiusa in cucina, tra pentole e scopetti.
Fiduciosa della mia naturale indifferenza per le sue mosse.
Mia mamma.
Occhi chiusi, di soppiatto.
Sta ballando "The Model" dei Kraftwerk.
Stima.
Commozione.
Ogni nuovo giorno può nascondere una rivoluzione in atto.

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mercoledì 29 agosto 2007

Mind the gap: London

La città di nessuno. Dei nessuno.
Il centro del mondo. Il contrappasso a centinaia di anni di colonialismo inglese.
Un piovoso magnete centripeta, che polarizza a sè forze, sostanze, volontà, ultime speranze, esistenze.
Non ti senti a casa. E in questo non sei diverso.
Sono tutti così. Consapevolmente sradicati. Forse pure gli inglesi stessi.
Londra è immensa e una. 2 piani e un seminterrato. Una mano scarsa di vernice bianchi quando non sono mattoni.
Puoi scegliere di che colore solo la porta.
E la casa è fatta.
Io l'ho avuta a Dulwich. Prendi il 40 o il 12 e ci sei.
In mezzo a negri, pallidi, gialli e altri spiantati come te.
E un pub.
E' la città delle giapu con gli auricolari mimetici che fissano il vuoto dalla cima di un autobus a due piani.
La destinazione di insospettabili italiani in fuga.
E' la seconda possibilità.
La grande chance per i ventenni inamidati proiettati verso il miliardo.
Degli impasticcati implosi in una carrozza della metro.
Non sono simpatici gli inglesi. No. Non mi piacciono.
Ma non so come, forse sono un gran popolo.

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Siete persone gaie?

http://www.channel4.com/life/microsites/G/gayometer/gayometer.html

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martedì 14 agosto 2007

Homo limpius

Trasformato, irriconoscibile, l'ombra di sè stesso.
Oggi mi sono svegliato così.
E' esattamente sei ore che il vostro affezionatissimo insapona, striglia, risciaqua.
Insomma, lava.
Accanito nel dimostrare a sè stesso e al mondo che decine di case histories della Procter&Gamble non sono state scritte solo per far illudere speranzosi futuri colletti inamidati di teorie di marketing, Brivido spende la vigilia di ferragosto tra scopettoni, rastrelli e la bellezza di dodici (d-o-d-i-c-i, 12, XII) prodotti per la detersione di pavimenti (piastrelle o marmo?), rubinetti, posate, piatti, casseruole, mobili graffiabili, non graffiabili, sanitari, cesso, superfici riflettenti.
Lo conoscevano come uno a suo agio nello sporco.
Ebbene, niente paura, continuo a restarlo.
Credo che si tratti semplicemente dell'ennesimo segno di disconnessione, follia, radicamento alle cose, forse perfino responsabilità.
Ma ecco, era tanto che non percepivo una vocazione così intensa e vera.
Mi sento Uomo finalmente.
Giuro. E' la nuova droga. Io non mi fermo più.
Detergere. Pulire. I want more.

Colonna sonora: Devo "Mongoloid".


P.s. Peccato non decidersi ad applicare il medesimo entusiasmo nei confronti del proprio corpo.
Va beh. Sarebbe chiedere troppo.

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domenica 12 agosto 2007

Ho paura del buio


La paura non si spiega. Sarebbe troppo facile.
Si sa solo che con un grandangolo deforme e una pellicola mostruosamente contrastata ogni esistenza è un potenziale incubo.
La paura è droga. Inebria, ottunde, sopraffa'.
E nei rari momenti di lucidità scova quello che siamo, e non ricordiamo.
C'è bisogno di non dormire la notte, di sudori freddi cigolii sinistri.
Più brividi a questo mondo.

"Gli invasati" di Robert Wise (1963).
Vedi e rivedi.

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Broken statues

Su consiglio del Vongolazzo, nel pomeriggio di una domenica di sole cuore e ammmore, perdizione tra i ricordi pietrificati del Cimitero Monumentale di Torino.
Ormai alla deriva in una Torino stregata, un richiamo alla luce giunge da una maestosa dimora sperduta tra le colline torinesi.
Le noti di un pianoforte suonano sole sulla città rassegnata allo stupore di una dimensione di piacevole perdizione.
Sembra un film, eh.
Sembra.

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mercoledì 8 agosto 2007

Alla console

Oggi ho remixato il fischio del treno con il sapore apro di una Camel, un Dolcetto d'Alba con il respiro della pioggia, le luci del palazzo di fronte con i volti fradici di questa magnifica notte di agosto.
Ne è venuto fuori Drugged III dei Bass Communion.

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Sincronicity

Oggi ho esplorato le mille variazioni del nulla.
Mi sono sdraiato sul letto.
Le ho viste.
Le ho ascoltate.
Ho puntato un angolo insignificante della mia mente e ho cercato di non distogliere lo sguardo.
Ho soffocato a forza ogni forma di ribellione, di azione e di pensiero.
E ho cercato di mettermi nella condizione di non attribuire al tempo significato alcuno relazionato a me setsso e all'uomo, di percepirlo per quello che è in senso assoluto.
Non un frammento di un'eternità.
Non l'inesorabile incombere del nostro ultimo sonno.
Nè un luogo sede di eventi a cui siamo chiamati necessariamente a partecipare.
Ma puro e semplice vuoto.
Assenza.
Vero, autentico niente.
Non sta scorrendo. Non sta passando.
E' un caso che ci siamo finiti dentro.
E non è legge che dobbiamo esserne schiavi.
Per un lunghissimo istante mi è sembrato di capirlo.
Il tempo.

Devono essere gli effetti di ascolti troppo ripetuti di "Plight and Premonition" di David Sylvian e Holgen Czukay.

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venerdì 3 agosto 2007

Jet Lag pt.2

Ovviamente, dopo una settimana di narcolettismo spietato di fronte a un pc ronzante, mulinante, sotto i riflettori al neon di uno scorbutico open space, oggi che mi concedo d'ufficio 12 ore di sonno continuo, sento la voglia di essere sveglio e presente su questo mondo come due minuti dopo il concepimento.
Sospetto che da un momento all'altro potrei urlare, frignare, straparlare ad occhi stretti.
Ovvero, nessuna voglia di smettere di pensare.
Ritengo che d'altronde che la situazione non me lo consenta.
Non c'è niente da fare, lontano da qualsiasi forma di ambizione ultraterrena, l'uomo contemporaneo 2.0 realizza il suo ideale mascolino tra le mura stanche di una casa vuota, sotto la luce tubercolotica di uno schermo ultrapiatto, esitante tra un cumshot su youporn e un pensiero inascoltato sul blog.
La stanza si inonda di una liberatoria fragranza di piedi che ci rende più consapevoli della nostra presenza su questa Terra.
Mmhhh.
La mutanda d'ordinanza è l'armatura da battaglia di un nuovo guerriero post-moderno, in lotta con un'immagine riflessa allo specchio, con un'idea pensata e irrealizzata, con l'uniforme ristretta di un'esistenza passata dal prelavaggio in un rovinoso vortice di acqua fredda.
La cosa meravigliosa è che sotto l'influsso di un Antonio Carlos Jobim diffuso su quattro altoparlanti all'1.28 di notte di un venerdì sera d'agosto, questo sembra il migliore dei mondi impossibili, un nirvana d'immutabile pace interiore, un breve frammento di distacco e ascesi che mi fa sentire prossimo alla perfezione.
La quale, sospetto che è proprio qui che tanto spesso ci siamo sbagliati in passato, si realizza tanto più nell'assenza, nel nulla, nel vuoto virtuoso.
E' questo che ci rende tutti uguali nella miseria e nella ricchezza.
Chiamatela, se volete, la giustizia divina in terra.
Dico questo perchè qualcuno sembrava preoccuparsi, quindi lo dico a tutti con sicurezza.
In questo brevissimo istante che ora è già finito io mi sento bene.
Senza motivo.
Inalo questa aria fino a intossicarmi i polmoni come aspirando da una sigaretta senza filtro.
Sputo.
Lo ripeto.
MI SENTO BENE.
L'ho detto.

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giovedì 2 agosto 2007

Lo squalo



http://www.oddee.com/item_87479.aspx

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mercoledì 1 agosto 2007

E che siamo animali noi?



http://www.ruttosound.com

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venerdì 27 luglio 2007

Accadde domenica

Da una terra lontana, verso una casa più vicina.
Su un destriero rosso mattone.
Con due orecchini da Saraceno.
Siamo stati parte della stessa famiglia per 6 mesi.
E' riapparso per circa 3 ore complessive.
Non credo fosse un fantasma. E nemmeno io credo di esserlo d'altronde.
Eppure ci trascinavamo come spiriti di un altro tempo tra la Mole e piazza Solferino.
L'Amarcord lo si lascia ai morti.
Tra chi ancora lotta e strepita per uno spazio di vita si parla al presente come se il passato e il futuro fossero oggi.
Ciao Martino, bentrovato.

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giovedì 26 luglio 2007

Amici veri

M. non lo vedevo da una vita.
Eppure abbiamo passato una vacanza indimenticabile, - quanti? - anni fa.
Eravamo giovani, e se vuoi siamo cresciuti un po' assieme, in quella città magica nel cuore dell'Europa, il suo nome non ha ora importanza.
Abbiamo rischiato di linciarci, sfregiarci, menomarci a vicenda.
Che pazzi.
Quando mi vede mi salta addosso. E sì. E' stata davvero una grande amicizia.
Di quelle che aumentano di gradazione col tempo e con la lontananza, come il buon vino.
Sono passati mesi su mesi, eppure nel suo saloto c'è lo stesso slancio entusiasta di un tempo.
"Cosa fai adesso?"
"Altri viaggi?"
"Era facile la vita allora eh".
"Già".
"Già".
"Hai sentito Tony?"
"No, è un po' in effetti".
"Ma sai che Bonny vive in Cina adesso? Lo avresti detto?"
"Ma va? Boia. De. Incredibile."
"E Pony, ne sai?"
"Anche quello, che pazzo, si è messo a studiare il russo. Rischia che ci è pure andato a vivere."
"Vorrei rivederlo. Un'altra serata assieme. Una birra, due foto. Ricordi, racconti e un pizzico di futuro".
"Bella storia, dai, si organizza".
"Grande M., stato bello incontrarti, sentiamoci."
"Urca. Dai. Fatta".
"A presto fratello".
"Ah, dimenticavo".
"Sì? Dimmi tutto".
"Sai mica che fine ha fatto A.M. (il misterioso personaggio che si nasconde dietro la maschera di Brivido - suo interlocutore - me sottoscritto medesimo modestamente)?
"A.M. hai detto?"
"Sì".
"Mmmhhh. No guarda, mai sentito".

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mercoledì 25 luglio 2007

Insicurezze

"Adesso Quinn non era in nessun luogo. Non aveva niente, non sapeva niente. Non soltanto era stato rimandato alla partenza; ora si trovava prima della partenza, in un punto così antecedente alla partenza da essere peggio di qualunque arrivo immaginabile. Il suo orologio faceva quasi le sei. Tornò a casa per la stessa strada dell'andata, allungando il passo di isolato in isolato. Prima di raggiungere la sua via, aveva incominciato a correre.
È il due di giugno, disse fra sé. Cerca di ricordarlo.
Questa è New York, e domani sarà il tre di giugno. Se tutto va bene, l'indomani sarà il quattro di giugno. Ma niente è sicuro."

Da Trilogia di New York di Paul Auster

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domenica 15 luglio 2007

Jet lag

Dodici ore di viaggio contro la corrente del giorno solare.
Esco dalla mia navicella, metto piede nel nuovo mondo e ritrovo il vecchio me stesso.
Un insoluto, scorbutico, amabile, inafferrabile personaggio, difficile da riconoscere e comprendere.
In questi giorni sono stato definito un "burattinaio", un "idiota", un tipo "squadrato", "un tipo su cui puntare gli occhi", "un maestro".
Io ho preferito ritenermi uno sporco egoista, uno spirito invisibile la cui presenza si nota nell'assenza, un aspirante borderline, uhm, altro?
Ho sfidato le mie possibilità di essere empatico e ho trovato il fianco scoperto.
Tre anni a pensare solo a me stesso mi hanno chiuso in parte i miei occhi verso il mondo, mentre eploravo le vertigini oscuro del mio io disumano.
Luoghi e persone sono state questa volta il teatro di battaglia della sfida della comunicabilità, dell'interazione, del dare e avere.
Ma limitarsi a scrivere così vorrebbe dire sottovalutare l'imponenza divina e il rigole formale delle rovine Teotiuachan, i colori slabrati e le luci disperate delle notti di Città del Messico, il coraggio e la fiducia dei giovani messicani (sono loro straordinariamente umani, o noi poveri esseri senza più passione?), le grottesche figure effeminate delle copie (etero o gay) di avventori dei locali notturni.
Non posso dire che questa sia una città che mi sia entrata nel cuore.
Le mie viscere hanno oggi bisogno di razionalità, distensione, geometrie sicure e respiri profondi per trovare una dimora.
Torno invece a casa con la grande scoperta di un'universalità da affrontare.
Nulla ci rende davvero diversi. Dietro ogni indio, greengo o meticcio si nasconde la stessa volontà di salvezza, di affetto, di realizzazione e di sublimazione.
La cultura, se vuoi, è profondamente sopravvvalutata.

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martedì 3 luglio 2007

Ciudad de mexico

Una colata diforme, colori, geometrie, scomposizioni, disfacimenti e rifacimenti, spalmata per chilometri di libera immaginazione edilizia.
Una gotham city in technicolor, un mercato a cielo aperto di sapori finalmente inediti, topi in libera uscita, approssimazioni, passioni, migrazioni.

Hasta pronto,
Vuestro,

Escalofrio

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venerdì 29 giugno 2007

Guzman è morto, lunga vita a Guzman

Un rifugio dopo lunghi giorni in mezzo ai flutti.
Il concetto di casa è un lungo respiro a pieni polmoni mentre osservi dalla finestra vortici e correnti. Sulla tua piccola zattera puoi permetterti di scegliere tra solitudine e moltitudine.
Quello che giunse mettendo il piede in Guzman 89, 6° primero, fu uno dei più grandi brividi.
Ero un Brivido primigenio. Lì per essere distrutto e ricostruito.
Stava per capire che la vita può essere davvero sempre diversa.
Che l'esperienza è un mestiere doloroso, eremitico, entusiasmante.
E che in ogni casa lo si affronta meglio con la forza di una comunità.

Iniziai a costruire Guzman dalla strada. Dai piccoli pezzi di vita quotidiana da comporre giorno dopo giorno. Assieme. L'ebbrezza di edificare dal nulla è ciò che ci permette di confrontarci allo stesso livello col demiurgo, privi di sensi di inferiorità.
Ma l'unione rispetto alla sua solitudine ci rende perfino superiori.
Maria, Ancì, Kati, Kathrina. E poi Vale, Martino, Julia.
E Inigo, Oscar, Wallace. Le mille vite che vi hanno trovato asilo.

Guzman non era nulla. Aveva solo un polmone, capace di assorbire lo spirito dei viandanti e rilasciarlo in forma gassosa.
Luogo di passaggio per eccellenza. Dove tutti sono passati. Mai indenni.
Mai senza lasciare un pezzo enorme di sè stessi.

Guzman ci ha oggi lasciati.
Il piso è vuoto.
Dopo essersi ristorati i viaggiatori hanno ripreso il cammino.
Grazie Guzman.
La tua missione continua.

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Pre-visioni

Benvenuto alla Parte 2 delle tue previsioni per la seconda metà del 2007, Bilancia. Vediamo come stai portando avanti i compiti a lungo termine che ti sono stati assegnati sei mesi fa. Hai usato tutto il tuo discernimento mentre esploravi i misteri della varietà? Hai provato tutte le alternative, senza perdere di vista lo scopo finale? Il pericolo è l'opportunità, l'opportunità è il pericolo. Nei prossimi sei mesi, sperimentando combinazioni di cose che non sono mai state combinate tra loro, affinerai la tua intelligenza o la butterai al vento. Incarnerai l'archetipo del dilettante che prova un po' di tutto o quello del versatile maestro dell'improvvisazione.

http://www.internazionale.it/oroscopo/

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giovedì 21 giugno 2007

Professionalità è...

...cantare Fa-fa-fa-fa di Otis Redding a squarciagola in ufficio.
Accompagnare da movimento disconnesso del capo.
E terremoto asiatico del bacino.

Sempre un buona maniera per rimandare il suicidio a domani.

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venerdì 15 giugno 2007

Rassegnazione

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giovedì 14 giugno 2007

Chiamala, se vuoi, maturità

Ma guardandomi attorno scorso solo degli splendidi poveracci. Per definizione.
Pieni di ex sogni, tradimenti di sè stessi, brucianti fallimenti, amanti segrete nascoste nell'armadio della mente e qualche piccola onesta soddisfazione.
Cmq è una dituazione anche dignitosa, voglio dire.

No. Non sto crescendo. E neanche voi, con quelle sicurezze, quel cuore quieto a guardare soddisfatti il frutto di un penare non richiesto.
Il tempo non accumula.
Erode. Giorno dopo giorno la fiducia nelle possibilità infinite,nell'essere in potenza, in un lontano divenire.
Giorno dopo giorno siamo, sempre di più, quello che saremo in quell'istante prima di morire, una volta per tutte, definitivamente.
Ogni giorno scivola attravero la clessidra una speranza di essere qualcos'altro.E al fondo restano i fondi della nostra vita, spremuta in ogni sua probabilità ontologica.

Comunque sia finita, perdenti o vincenti, in fondo, non poteva davvero andare altrimenti.
Forse il motivo di tanto turbamento è che qualcuno ci ha fatto credere che non sarebbe andata così.

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Ri-rosico ancora di più



http://www.flickr.com/photos/rebba

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Pruriti



L'hip hop italiano. Finalmente maturo.

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lunedì 11 giugno 2007

Thanxgiving



Thanx to Iac.

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Non c'è dubbio

Sito del mese:

http://www.younghollywood.com

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sabato 9 giugno 2007

Ora che ho perso la vista, ci vedo di più.

E' quattro giorni che vivo senza occhiali nè lenti. L'ultima volta che è successo avevo, vediamo un po'...quattro anni?
Sto bene. Nele mie brevi ore d'aria ho scoperto la potenza della cecità.
O già. Non è nel vedere quando gli altri non possono il vero gaudio.
E' un piacere effimero, masturbatorio e in fin dei conti vile e piccolo borghese.
Potere camminare a testa alta con le tue ferite aperte in pieno volto, consapevole degli sguardi sidturbati, schifati, urtati, pietosi, compassionevoli ma senza esserne ferito direttamente è un ottimo antidoto alla violenza del giudizio altrui, quindi una probabile via verso l'onnipotenza.
antidoto
Cammino come avvolto da una bolla d'aria di imperturbabilità, sul tappeto rosso dell'inattaccabilità. Guadagno il rispetto dei bingobonghi.
"A posto belo?" è questa volta pronunciato con sincera fratellanza per il compagno di battaglia. In un'altra guerra. Ma ehi, sei dei nostri. Rissa? Bottiglia di vetro in faccia da un amico geloso? Manganellate dagli sbirri? Respect, fratello.
Per altro ogni sagoma femminile la riconosco per le ombre dei capelli che filtrano la luce e per l'inconfondibile scia di passera fresca, volubile, altezzosa.
Mai come adesso le riconosco per quello che sono. Tutte ugualmente scopabili.
A qualsiasi età, misura e forse peso.
Sono leggermente scaduto nella mia prosa e nel mio pensiero.
Ah...quante cose non ho osato fare, avrei potuto fare. Se solo fossi stato cieco.
Ehi, amici ciechi, non ve la starete mica pretendendo.
Amici ciechi, mi leggete, dico a voi!
Ah già.

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Deformazione facciale

Il pubblico in sala mi fa notare che erano mesi che non raccontavo della mia vita con tanta gioia e leggerezza.
Voglio dire. Del fatto di essermi spaccato la faccia rovinosamente contro una colata di asfalto.
Ciò dovrebbe farmi pensare. Non so a cosa, ma penso che sia sicuramente un segnale che gli impulsi positivi mi giungono al cervello dalle fonti più improbabili.
Ciò in effetti offrirebbe una spiegazione fisiologia a molte cose.
Intanto mi concentro sulla mia avventura di questi giorni.
Siamo partiti da un quadro disastroso. Un volto tumefatto, grottesco, macchiettistico.
Lo abbiamo lasciato fermentare alcuni giorni sotto uno spesso strato di vuoto, in una dimensione fatta di assenza e impalpabilità.
Dalle macerie è nata la ricostruzione. Sospetto per lo più notturna.
Come già avvenuto in passato, trovo la ricostruzione dei tessuti un vero miracolo.
E non è vero che è un lavoro costante e meticoloso. Perchè al contrario lo percepisci da un momento all'altro. Tac. E' sorta l'alba su quelle rovine fumanti.
E dal disastro rinasce la speranza per un futuro di apollineo splendore. Seee.
Boia 'ste piastrine. Fossimo tutti bravi come loro.

ps Il mio volto si sta coprendo di peli. Mi compiaccio dell'improbabile trasandatezza della mia nuova faccia. Mi rappresenta appieno.

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Exactly now

Deambulo. Tre giorni di assoluto isolamento domestico, forzato, ma a cui sono grato.
Un ritorno a quella vita di cui ero fatto in un'altra vita, breve ed interminabile, tra quattro mura e millecinequecento pagine.
Sono nato lì, in una dimensione infantile ascetica e sospesa che ora ritrovo e riconosco senza vergogna come del tutto mia.
Nonostante tutti questi anni in cui mi compiaccia di mescolarmi felicemente con i miei supposti simili.
Fatto sta che accolgo con una certa commozione quella mente schiva e attenta che si estende, si contorce e si comprime ad ogni dettaglio, indifferente a tutto ciò che è omunemente degno di nota, affascinato dall'avventura del vagare senza meta tra le infinite possibilità degli spazi angusti. Urbani e cerebrali.
Sento il fluire dei pensieri della mente dirigersi verso la punta delle dita e guidarle sulla tastiera. E' una connessione precaria. Ecco. Nel giubilo del compiacimento, l'ho già persa.

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venerdì 8 giugno 2007

Meglio sopprimerli da piccoli

E' il nuovo pupillo della EMI.
Diventerà grande, o sìsì.
FACCIO QUELLO CHE VOGLIO! - video by vacca & gORE

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carlito feat vacca - familia&co.

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mercoledì 6 giugno 2007

Fly, Brivido, fly...

Era un giorno come tanti, allietato da una grandinata terapeutica per lo spirito.
Brivido esce da lavoro, inforca la sua fedele due ruote ammortizzata (velocipede, no ciclomotore, che eroe), lanciato verso nuove meravigliose avventure.
Tempo di affrontare la discesa del parcheggio, e la gomma posteriore, galeotta, cede al terreno sotto l'azione di tanto slancio vitale.
Il terreno, reso pastoso dalla pioggia, è complice della vile beffa.
L'azione del freno è implacabile. La ruota anteriore resta inchiodata su sè stessa, attonita.
A Brivido non rimane che guardare, mani inchiodate sul manubrio.
Il cielo, gli alberi, l'Ipercoop. Il vetro, l'asfalto, i vetri rotti.
Esordisce con una risata, del tutto sincera, peraltro.
Non puoi fare altro di fronte alla consapevolezza di un grugno degno di un Rocky Balboa gore.
Tutto da solo. Diocane.
Non resta che godere del doping adrenalinico, quello sì.
E zittire quell'angelo custode travestito da relitto umano.
"Succede a tutti, succede a tutti".
Va beh, ma proprio a me?
Brivido sta pregustando l'idea di farsi una foto.
Non so se qualcuno la vedrà mai.

ps. Karma da revisionare, eh?

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martedì 5 giugno 2007

Zozza Mary, pazzo Gary

Esiste davvero.
http://italian.imdb.com/title/tt0071424/

Ps Solo per Grindhousers
Ps2 Thanx to Rick.

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Grindhouse

Avevo dimenticato di quanta carne fosse composto il mio corpo.

Tecnicamente, una prova d'amore per le esplosive possibilità coloristica del fuoco.
Esteticamente, un omaggio sentimentale alla fantasia sterminata di un'America pop di cui resta oggi la volgarità pubblicitaria senza la creatività visionaria.

Un inno all'alcol, alle sigarette, alla violenza, ai bei culi e alla velocità.
Il gusto pieno della vita.

Bravo Quentin. Il sequel è il resto della storia della cheerleader.
Da quando dice "gulp". VERO?

Colonna sonora:
01. The Last Race - Jack Nitzsche
02. Baby, It's You – Smith
03. Paranoia Prima - Ennio Morricone
04. Planning & Scheming - Eli Roth
05. Jeepster - T Rex
06. Stuntman Mike - Kurt Russell
07. Staggolee - Pacific Gas & Electric
08. The Love You Save (May Be Your Own) - Joe Tex
09. Good Love, Bad Love - Eddie Floyd
10. Down In Mexico - The Coasters
11. Hold Tight - Dave Dee
12. Sally And Jack - Pino Donaggio
13. It's So Easy - Willy DeVille
14. Whatever-However - Tracie Thoms
15. Riot In Thunder Alley - Eddie Beram
16. Chick Habit - April March

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lunedì 4 giugno 2007

I migliori brividi

Una classifica:
http://www.retrocrush.com/scary/index.html

E un gioco:
http://us.mms.com/us/dark/dark_game.jsp

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Veniamo da un altrove


Nella medesima galassia di Sun Ra, Jaga Jazzist, Soft Machine e Tortoise.
"Bitches Brew" è ancora oltre, ma quello è un buconero irraggiungibile per qualsiasi spazio-navigatore umano.




L'album si acolta per intero qua:
http://www.thrilljockey.com/catalog/index.html?id=100386

Exploiding Star Orchstra " We are all from somewhere else".
In fondo l'avevo sempre sospettato.

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Dune

Credo di aver dormito questa notte con gli occhi aperti. Ben aperti. Guardavano dentro me stesso, come fossero sintonizzati su Discovery Channel.
Il panorama è quello di un interminabile deserto rosso, una pianura sconfinata di sabbia e silenzio che si estende per chilometri oltre il mio sguardo.
Come se il tempo avesse eroso ogni traccia di civilità emotiva nella mia mente, cerco la soluzione ai conflitti nell'assenza di rilievi a asperità, nella mummificazione dei pensieri.
Lontano dall'assillo e dall'urgenza della storia, l'aridità di questa eternità costante è un tremendo rifugio.
Non so se questo sia il passato o il futuro, ciò che ha preceduto o quello che verrà.
Ma mi rendo conto che con il prosciugamento del superfluo, la combustione di ricordi e aspettative, l'essiccazione e la fossilizzazione di quello che sono stato fino ad oggi, potrò forse trovare il buio pacificatore di un sonno finalmente profondo.
Per riaprire quegli occhi, solo quando su tanta brulla desolazione non si decideranno a calare le prime pioggie.

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martedì 29 maggio 2007

Some of these days

Sono emozionato, sento il mio corpo come una macchina in riposo. Io sì che ho avuto vere avventure. [...] Ho traversato i mari, mi sono lasciato dietro città, ho risalito fiumi, oppure mi sono addentrato in foreste, e sempre andavo verso altre città. Ho avuto delle donne, mi sono battuto con dei tipi, e mai sono potuto ritornare indietro, così come un disco non può girare al rovescio. E dove mi conduceva tutto questo? A questo minuto, a questo sedile, in questa bolla di luce tutta ronzante di musica.

And when you leave me

Jean Paul Sartre "La Nausea"

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Vai col vento

Il vento, a Torino. E' talmente raro. Ne approfitto per fingermi in un altrove.
In una città libera dalla sua confortevole uniformità.
Il vento porta la luce. E la luce le forme. E queste l'identità unica di ogni singola composizioni di linee e volumi, di acciaio e vetro, di carne e peli.
Vedo che però a guadagnarci prima di tutto sono le nuvole. Quagliate in una materia densa di sostanza onirica pascolano basse i cieli della città, mai così spaziosi prima d'ora, ed entrano fino nei marciapiedi, nelle abitazioni, nei volti delle persone, accolte da un generoso specchio-riflesso.
Potenti fasci di luce sfondano i tetti e le finestre. Si scagliano sulle pareti dei palazzi e sulle rughe degli abitanti. Su entrambe ne ricalcano le geometrie, nobilitano gli anni trascorsi come arte del creato, come disegni e sculture opere di di un destino demiurgico.
E' diverso da quando, come ogni giorno, pigro, stanco, svogliato, le fasi della giornata si distinguono solo per il "volume della luminosità". Come se qualcuno laggiù agisse con un telecomando sull'abat-jour del salotto prima di addormentarsi.
Il giorno e la notte sono ora precisi stati emotivi. Luce e calore si traducono in energia cinetica.
Gli affaccendati non se ne accorgono. Ma si stanno muovendo a velocità parossistica, spinti da un euforico soffio vitale.
Sorpresa. Posso distinguere il volto di ogni persona che incontro.
E' solcato da un sentimento ben distinto che ne rappresenta tutta l'esistenza, scolpito nella massa plastica di quella smorfia che li precede da sempre, dalla culla alla tomba.
La notte è signora e madre. Accoglie i pesanti corpi spossati con un manto soffice.
Ogni piccolo uomo è solo tra le coperte, felice di esserlo.
Dopo aver strappato il velo per un solo istante.
E ritrovato tutta la definizione del proprio destino.
Ripulito dai dubbi e dai misteri da un colpo di vento rivelatore.
Bastava poco?
Ma questo non è poco.
Affatto.

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venerdì 25 maggio 2007

Preghierina

Una buona notizia, please.
Ci vuole tanto?

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giovedì 24 maggio 2007

Volemose bene

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mercoledì 23 maggio 2007

Best 2007 artists per Trigger Image

Fotografia. Un giocattolo della grafica?

http://triggerimage.co.uk/artists.html

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Vivo in mezzo a due chiappe

Apro le pagine virtuali di Repubblica. E leggo che nel mondo ci sono i preti che circuiscono, insidiano, violano, INCULANO i bambini.
In questi giorni a Napoli probabilmente li scopano nella monnezza.
Mentre Prodi e la politica bofonchiano deliri fantapolitici asimov-iani su fondazioni partitiche che coinvolgerebbero galassie prima d'ora incommensurabili. I cittadini non credono più al Babau e le solite notizie di second'ordine. Morti e guerre e altre sodomie. Tzè.
Sono cronache marziane.

La vera notizia è che in questa vita ti può capitare di trovarti nel buco del culo del mondo.
Che, non lo sospettavate, è un bel posto. E che in alcuni di quei fori anali che ti piace tanto frequentare non sei stato l'unico a rifugiarti. C'è una persona che ne conosce perfettamente il calore e il morbido avviluppamento e che hai incontrato mentre come mosche sul miele cercavate una fuga precipitando su una (illusoria) cena a scrocco.

Il taglio delle palpebre si schiude raramente. Dalla luminosità e dalla trasparenza intuisco che c'è del verde là in mezzo. Ciò che unisce questo mistero a due affilate caviglie ergonomiche stuzzica la mia fantasia, ma può passare al momento in secondo piano.

Jazz Club di Katowice e Oparach Absurtu di Varsavia.
Allora non erano un sogno.
Stupefatto, mi massaggio la chiappa destra.
Estatico.

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martedì 22 maggio 2007

Rosico



Un fotografo consigliato da Vongolazzi su Flickr.
Boia. Colpito e affondato.
Ma si aprono nuovi orizzonti.

http://www.flickr.com/photos/95197744@N00/


Lo seguiremo.

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Svolte



WC portatile

* Misure: 419 x 379 x 338 mm
* Parte superiore composta da serbatoio dell'acqua pulita e tazza, parte inferiore con serbatoio di scarico
* 3 anni di garanzia
* Al pezzo 59.00 euro.

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The Field of gold

Li ha descritti meravigliosamente Tommaso su Kronic.

http://www.kronic.it/artGet.aspx?aID=2&sID=14869

Aggiungerei che possiedono il coreggio esplorativo davis-iano per testare ogni possibilità di elasticizzare il suono verso forme impensabili, di tenderlo fino allo spasmo fino a renderlo insostenibile.

Da vecchia volpe ci trovo qualcosa degli Orbital (ma lo potrei trovare in tutta la techno "emozionale"), ciò non toglie che questi The Field suonino come l'amplesso collettivo di tutte le macchine accese in questo mondo 2.0.

Non invento nulla, ne straparlano già tutti.
Ma perdio mettetevi a mollo in questa placenta sonora.

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lunedì 21 maggio 2007

God bless the child

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Saturazione selettiva

"Oggi mi sento come una cartuccia multicolore per stampanti che ha esaurito il giallo."

By Noris Pella

Grande.

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Comunicare

E' una brutta abitudine.
Credo che delle tante parole spese, poche nascondessero una reale esigenza espressiva.
Ancor meno avranno cambiato la vita qualcuno.
Non crediate che le vostre valgano di più.

Sanno solo spezzare il silenzio.
Sedare la paura del nulla tra me e te.

Le parole consumano, bruciano l'ossigeno della scoperta e del lungo orizzonte di possibilità davanti a noi.
Ci obbligano a seguirle per il resto della nostra vita.
Fissano quello che siamo per quel solo istante in una eterna prigione di cristallo.

Dio mio, vorrai stare con te per il resto dei miei giorni.
Così. Al buio. Muti.

Ssst.

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domenica 20 maggio 2007

Lucignolo

"Lo senti il cotone?" Mi dice.
Eccome. Cammino scalzo su un prato di soffici batuffoli di bambagia.
Il corpo divampa, prima di farsi un giro per un bel pezzo di vita.
Ciò che cammina è ora una fila di denti.
"Eccoti, ciccio. Ci sei".
Ah, il più sincero sorriso del mondo.
"Adesso Stai bene, sei felice. Felicità vera".
E' esattamente come la ricordavo. Forse perfino più autentica, perchè immotivata. Semplicemente indotta meccanicisticamente.
E ciò che è autentico rifugge le ragioni umane.

Ballerini alieni.Esisterà un giorno in cui sarà dato il diritto a ciascuno di sopravvivere unici su questa terra. E ci sentiremo così.
Stupendamente soli.

Denghiu, Lucignolo.

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venerdì 18 maggio 2007

Scatole vuote

Collega a lavoro.

"Sento che mi manca qualcosa dentro.
Non so che cosa.
Ma mi manca.
E' come un vuoto dentro.
Ma non so di cosa riempirlo."

Uhm. Ciupino?

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mercoledì 16 maggio 2007

Gli uomini dei dadi

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martedì 1 maggio 2007

The beginning from the end

Inizio dalla fine.
Di un viaggio, in questo caso.
La Torino che oggi mi accoglie è la solita.
Scostante ma rassicurante.
C'è sempre talmente di peggio di una vita da impiegato a Torino, che quasi ti dimentichi quanto esista al mondo oltre l'aperitivo del Rossini e una sbronza senza infamia.
Dovevo andare in Polonia, per ricordare che il treno è il mio antidoto alla mia incapacità di stare qui ora e adesso, ovunque io sia in qualsiasi momento.

Questo blog è fatto per essere scritto, non per essere letto.
Come lo era: http://www.bloggers.it/Weirdtales/

Ricominciamo da qua.
Dalle traccie di un viaggio.
L'ultimo, per ora.

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