mercoledì 6 giugno 2007

Fly, Brivido, fly...

Era un giorno come tanti, allietato da una grandinata terapeutica per lo spirito.
Brivido esce da lavoro, inforca la sua fedele due ruote ammortizzata (velocipede, no ciclomotore, che eroe), lanciato verso nuove meravigliose avventure.
Tempo di affrontare la discesa del parcheggio, e la gomma posteriore, galeotta, cede al terreno sotto l'azione di tanto slancio vitale.
Il terreno, reso pastoso dalla pioggia, è complice della vile beffa.
L'azione del freno è implacabile. La ruota anteriore resta inchiodata su sè stessa, attonita.
A Brivido non rimane che guardare, mani inchiodate sul manubrio.
Il cielo, gli alberi, l'Ipercoop. Il vetro, l'asfalto, i vetri rotti.
Esordisce con una risata, del tutto sincera, peraltro.
Non puoi fare altro di fronte alla consapevolezza di un grugno degno di un Rocky Balboa gore.
Tutto da solo. Diocane.
Non resta che godere del doping adrenalinico, quello sì.
E zittire quell'angelo custode travestito da relitto umano.
"Succede a tutti, succede a tutti".
Va beh, ma proprio a me?
Brivido sta pregustando l'idea di farsi una foto.
Non so se qualcuno la vedrà mai.

ps. Karma da revisionare, eh?

1 commento:

Unknown ha detto...

Direi di sì, da revisionare.