Deambulo. Tre giorni di assoluto isolamento domestico, forzato, ma a cui sono grato.
Un ritorno a quella vita di cui ero fatto in un'altra vita, breve ed interminabile, tra quattro mura e millecinequecento pagine.
Sono nato lì, in una dimensione infantile ascetica e sospesa che ora ritrovo e riconosco senza vergogna come del tutto mia.
Nonostante tutti questi anni in cui mi compiaccia di mescolarmi felicemente con i miei supposti simili.
Fatto sta che accolgo con una certa commozione quella mente schiva e attenta che si estende, si contorce e si comprime ad ogni dettaglio, indifferente a tutto ciò che è omunemente degno di nota, affascinato dall'avventura del vagare senza meta tra le infinite possibilità degli spazi angusti. Urbani e cerebrali.
Sento il fluire dei pensieri della mente dirigersi verso la punta delle dita e guidarle sulla tastiera. E' una connessione precaria. Ecco. Nel giubilo del compiacimento, l'ho già persa.
sabato 9 giugno 2007
Exactly now
Pubblicato da Ray Fastidio alle 09:53
Etichette: Brividosophy, Vita da brivido
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